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In questa sezione puoi trovare le ultime news, novità di mercato e approfondimenti sui prodotti gastronomici della Puglia.

Famosa i tutta Italia per l’altissima qualità e bontà delle sue specialità, la nostra regione racchiude tantissime prelibatezze, dai formaggi ai panificati.

Vito Nesta e Pantaleo Dell’Olio: con Grand Tour

Vito Nesta e Pantaleo Dell’Olio: con Grand Tour

Un viaggio tra le bellezze della Puglia.

Tutta la magia del Natale reintepretata da un grande Mastro Pasticcere, Pantaleo Dell’Olio, e dal designer Vito Nesta. L’accostamento non è nè azzardato nè insolito, piuttosto davvero azzeccato. Lui è Pantaleo Dell’Olio, pastry chef biscegliese, un passato di studio e formazione, un amore viscerale per la terra di Puglia, di cui ha appreso la straordinaria tradizione culinaria lavorando con grandi maestri, primo fra tutti Giorgio Mongelli, per poi distinguersi, nel 2006, come uno tra i primi pasticceri a lanciare il panettone all’olio extravergine di oliva. Un tributo a una terra che profuma di ulivi e che si regge, ancora, su quell’oro giallo che è conosciuto nel mondo per la sua bontà e per la sua unicità. Dal 1980, insieme a suo fratello Pasquale, Pantaleo conduce il laboratorio d’arte pasticcera “San Pietro” a Bisceglie, nella provincia di BAT, dove si è specializzato nella nobile arte della pasticceria e della cioccolateria e dove ha ripreso molte delle antiche ricette di dolci pugliesi tra cui le paste di mandorle e i sospiri.Nel 1999 è entrato a far parte dell’Accademia dei Maestri Pasticceri (AMPI) e del collegio Cocorum F.I.C. riconosciuto discepolo di Escoffier nel concorso internazionale di pasticceria Supersigep classificandosi al terzo posto. Oltre a specializzarsi nella creazione di panettoni con lievito madre, Pantaleo Dell’Olio sperimenta i sapori della sua terra con la tradizione milanese. Ne sono nati prodotti quali olive caramellate, fichi, lacrime di vincotto e albicocche che rientrano nel brand Grand Tour, un viaggio tra i sapori del Natale in Puglia, sapientemente raccontati dall’arte narrativa del designer Vito Nesta. A quest’ultimo si deve la creazione del particolarissimo e prezioso packaging che contiene i panettoni a firma del mastro pasticcere, contenitori che rievocano le antiche scatole di latta dei biscotti, che per ogni bambino diventano poi contenitori di giocattoli e quindi di tesori tutti da scoprire o custodire.

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Nasce il Pugliettone, il panettone che racconta la Puglia

Nasce il Pugliettone, il panettone che racconta la Puglia

L’idea della Dolceria Sapone

L’idea della Dolceria Sapone racchiude sapori tipici in una ceramica di GrottaglieUn prodotto unico caratterizzato dal particolare metodo di cottura in terracotta e dalla farcitura fatta unicamente di ingredienti del territorio regionale. Tutta la varietà di una regione, tutta l’unicità di una terra ricca di differenze racchiuse in un nuovo lievitato natalizio: il Pugliettone, un prodotto unico perché caratterizzato dal particolare metodo di cottura in terracotta e per il quale nella farcitura vengono utilizzati solo ingredienti del territorio regionale. Nato da un’idea del mastro pasticcere Eustachio Sapone, questa declinazione del panettone dal carattere pugliese non è solo un dolce ma l’unione di sapori, profumi e tradizioni tipiche di un territorio dalle mille sfaccettature, un’occasione per fare rete, guardare al futuro con positività e lanciare un segnale di ottimismo.Pronto a ricavarsi uno spazio sotto l’albero di Natale, il Pugliettone racconta la Puglia dei sapori tipici delle sue tavole imbandite. Un racconto che è un viaggio dal Gargano al Salento, passando per la Murgia, e che si declina nel perfetto matrimonio di fichi dottati del Salento, limoni del Gargano, essenze aromatiche della Murgia barese, bucce d’arancia del tarantino e tipica glassa alle mandorle di Toritto. Il Pugliettone parla di gusto poiché racchiude sapientemente i sapori di una terra, ma esprime anche la Puglia della tradizione millenaria: quella dell’artigianato della terracotta utilizzata per realizzare i piatti in cui avviene la cottura dei panettoni, delicatamente adagiati su pampini di vite di uva Primitivo delle Tenute Chiaromonte, e quella della preziosa ceramica artistica di Grottaglie, opera del maestro ceramista Marcello Fasano, che ha realizzato a mano ogni singolo contenitore ispirato alle morbide linee delle cupole dei trulli, in cui sono confezionati i panettoni.

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Olio extravergine: il Patriarca della tavola.

Olio extravergine: il Patriarca della tavola.

L’intervista allo chef Emanuele Natalizio

Puglia: la terra del sole e del vento. E degli ulivi, che da quel sole e quel vento si lasciano modellare, anno dopo anno, decennio dopo decennio. Piante secolari, piegate e scavate, cariche di storia, carattere e saggezza. Quella saggezza che si traduce in frutti, olive che donano fiducia e creano speranza. Se Thomas Jefferson potesse oggi ammirare lo spettacolo degli ulivi pugliesi, coi loro tronchi a volte sofferti, col viso scavato dalla calda brezza, riscriverebbe la famosa citazione di quando osservò la Provenza: “cos’altro può volere un uomo dal cielo”? E se poi si sedesse a tavola e assaggiasse l’olio fragrante, ultimo figlio di quei maestosi alberi, la risposta sarebbe: “Nulla”!Forse è proprio vero che bisognerebbe assorbire dagli ulivi la capacità di non arrendersi, e di non perdere il proprio carattere. E lo sa bene chef Emanuele Natalizio, che forse proprio dagli ulivi ha imparato a sognare in grande. La dice lunga la scelta del nome del suo ristorante: Il Patriarca, storico edificio ai piedi della cattedrale di Bitonto. “Gli ortodossi hanno storicamente una smania di successo fondamentale per affrontare le sfide della vita e io, quando ho rilevato il locale, ho voluto sentirmi un po’ un supereroe!”. Ride Emanuele, a questa dichiarazione. È un “omone” buono, che sa dosare ironia e idee chiare sui suoi progetti gastronomici. Amante da sempre dell’olio , è grazie a questa passione che è riuscito a dare una svolta alla sua proposta culinaria, e non solo.I più fortunati lo hanno capito in occasione dell’evento “Le magnifiche stelle dell’olio in Puglia”, tenutosi a Bitonto e legato all’annuale concorso “Il Magnifico”, che premia i migliori oli extravergini. Sì, perchè la conquista ulteriore, per nobilitare e dare giustizia alla preziosità di questo alimento, sta nel passaggio dall’olio evo all’olio “Eqoo” ovvero Extra Quality Olive Oil, una innovazione di ruoli e concetti, con un nuovo lessico dedicato all’oro verde per eccellenza, che decreta nella filiera dalla produzione alla distribuzione, una passerella di  di vera indiscussa qualità. 

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Jamantè: Il cielo è sempre più blu sulla Puglia

Jamantè: Il cielo è sempre più blu sulla Puglia

Un ristorante di alto livello

Se dal capoluogo pugliese ci si spinge verso sud, basta il paesaggio a farti capire che sei arrivato a Polignano. Il blu del cielo si confonde con quello del mare, che ti sembra che la canzone di Domenico Modugno sia stata scritta proprio per omaggiare i colori profondi di questa terra che, già allo sguardo, appare magica. Non c’è paesaggio che eguagli quello di questo piccolo borgo che si affaccia fiero sulle onde ed è qui che il vento sembra raccogliere con le sue braccia decise tutti i profumi che dalla campagna si spingono verso la costa. Alle porte di Polignano a mare, da qualche mese è possibile fare un’esperienza gastronomica nuova grazie a Jamantè, l’ambizioso progetto voluto e realizzato dalla famiglia Grimaldi Torres, da sempre attiva nel settore della ristorazione. Se pensate però al “solito” ristorante “Puglia style” con piatti decorati a mano, tamburelli e rami di origano appesi ai muri, siete proprio fuori pista. Siamo in uno dei posti più eleganti di Polignano e di questa parte della Puglia, un luogo in cui l’ispirazione all’art Decò si sposa con lo stile dei più moderni locali di design mitteleuropei, e dove lo studio ricercato e calibrato dei colori, dell’arredo e delle luci – merito di Teresa Grimaldi, appassionata di architettura e interior design – fanno già capire che qui siamo in un nuovo concetto di “Cucina di Puglia”.Ad accogliere gli ospiti in uno dei suoi raffinati ambienti è il direttore di sala Gianluca Torres, terzo dei quattro figli della proprietà, che è anche la persona che si occupa della cantina di Jamantè. Poco più di 20 anni e una determinazione e una professionalità che sembrano quasi stonare con la sua giovane età, ma che da subito dimostrano che il talento nell’accoglienza è un codice scolpito nel DNA della famiglia Torres e che nulla in questo posto è lasciato al caso. “Ho iniziato a lavorare nel ristorante di famiglia quando avevo 13 anni, in cucina. – racconta – Anche se i miei non erano d’accordo, volevo fortemente essere utile alla mia famiglia. Poi per una pura casualità mi sono trovato a servire ai tavoli: era venuto a mancare un cameriere e bisognava aiutare quel reparto e così è iniziata la mia esperienza nell’accoglienza. Nel frattempo studiavo e, contro ogni aspettativa di alcuni professori delle superiori, ho proseguito la mia formazione fino a laurearmi e a vincere una borsa di studio per uno stage come ambasciatore della Turchia all’Onu di New York e poi ancora un’esperienza tra Casa Bianca, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale. Ma il mio cuore restava in Puglia, nella mia città…”. Quella di Gianluca sembra essere la storia di un riscatto personale attraverso la gentilezza. Perchè è proprio la gentilezza a contraddistinguere i suoi modi e il suo stile di accoglienza: un tono di voce sempre calmo e rassicurante, la distanza di sicurezza imposta dalle norme anti contagio, il racconto sentito e appassionato dei vini e del posto, la sua presenza discreta e mai invadente e un gesticolar piano con le mani che ti ricorda che quello del direttore di sala è un rituale preciso e affascinante, a cui si deve gran parte della riuscita e del successo di un ristorante di alto livello.

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A Bitonto, il Galà dell’olio

A Bitonto, il Galà dell’olio

Premia l’eccellenza delle produzioni italiane

Tutto pronto per la cena-evento della prima edizione, che assegna la Foglia d’Olio 2022. In onore dell’oro di Puglia, nasce il GALA’ DELL’OLIO, la kermesse che celebra l’olio extra vergine di alta qualità e premia i produttori italiani che nel 2022 si sono maggiormente distinti nella produzione d’eccellenza di questo prodotto straordinario, dalle proprietà salutistiche ormai riconosciute nel mondo. Per l’occasione, è stata organizzata una cena-evento, che si terrà a Bitonto, da sempre capitale dell’ovicoltura, il prossimo lunedì 3 ottobre alle 20.30 nel suggestivo scenario della piazza dove si affaccia uno dei più splendidi esempi di Cattedrale romanica. Nata da un’idea dello ‘chef dell’olio’ Emanuele Natalizio, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, prende il via la prima edizione di un’iniziativa che mira a divenire annuale appuntamento di celebrazione per assegnare il riconoscimento della Foglia d’Olio 2022 ad alcuni tra i più importanti e rappresentativi produttori di olio. Il premio, realizzato appositamente dall’artista pugliese Angela Rapio, verrà consegnato all’Azienda agricola Donato Conserva di Modugno (BA), al Frantoio Marsicani di Morigerati (SA), al Frantoio Franci di Montenero d’Orcia (GR), all’Azienda agricola Amore Coltivato di Bitonto (BA) e ai Frantoi Cutrera di Chiaramonte Gulfi (RG). A consegnare i premi saranno ospiti che rappresentano le eccellenze nell’ambito della cultura, del giornalismo, del teatro e della musica italiana: la giornalista Margherita De Bac, il sassofonista Stefano di Battista, l’attrice Giuliana De Sio e il medico e ricercatore Antonio Moschetta. Condurrà la serata l’autore e regista Raffaello Fusaro che accompagnerà ospiti e pubblico lungo un percorso di suggestioni per scandire i momenti della cena-evento. Per l’occasione infatti Emanuele Natalizio, patron del ristorante Il Patriarca, ha invitato i colleghi chef Andrea Perini, Corrado Amato, Giuseppe Panebianco, Francesco Memoli, il pasticcere Giuseppe Russi e i panificatori Nico Carlucci e Francesco Perrini, per proporre a 200 invitati un menù composto da cinque portate in cui protagonisti saranno proprio gli oli che hanno ottenuto la Foglia d’Olio 2022. Tra i partner dell’evento c’è Alce Nero, il marchio del biologico dal 1978, che ha in questi territori il cuore della propria produzione di olio extra vergine d’oliva bio Nata da un’idea dello ‘chef dell’olio’ Emanuele Natalizio, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, prende il via la prima edizione di un’iniziativa che mira a divenire annuale appuntamento di celebrazione per assegnare il riconoscimento della Foglia d’Olio 2022 ad alcuni tra i più importanti e rappresentativi produttori di olio. Il premio, realizzato appositamente dall’artista pugliese Angela Rapio, verrà consegnato all’Azienda agricola Donato Conserva di Modugno (BA), al Frantoio Marsicani di Morigerati (SA), al Frantoio Franci di Montenero d’Orcia (GR), all’Azienda agricola Amore Coltivato di Bitonto (BA) e ai Frantoi Cutrera di Chiaramonte Gulfi (RG). A consegnare i premi saranno ospiti che rappresentano le eccellenze nell’ambito della cultura, del giornalismo, del teatro e della musica italiana: la giornalista Margherita De Bac, il sassofonista Stefano di Battista, l’attrice Giuliana De Sio e il medico e ricercatore Antonio Moschetta. Condurrà la serata l’autore e regista Raffaello Fusaro che accompagnerà ospiti e pubblico lungo un percorso di suggestioni per scandire i momenti della cena-evento. Per l’occasione infatti Emanuele Natalizio, patron del ristorante Il Patriarca, ha invitato i colleghi chef Andrea Perini, Corrado Amato, Giuseppe Panebianco, Francesco Memoli, il pasticcere Giuseppe Russi e i panificatori Nico Carlucci e Francesco Perrini, per proporre a 200 invitati un menù composto da cinque portate in cui protagonisti saranno proprio gli oli che hanno ottenuto la Foglia d’Olio 2022. Tra i partner dell’evento c’è Alce Nero, il marchio del biologico dal 1978, che ha in questi territori il cuore della propria produzione di olio extra vergine d’oliva bio

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A Sud: in Puglia il primo festival di birre meridionali

A Sud: in Puglia il primo festival di birre meridionali

Si svolgerà a Conversano

Si svolgerà a Conversano, in provincia di Bari, il primo festival dedicato alle sole birre meridionali. “A Sud” è il nome dell’originale manifestazione che dal 28 al 30 giugno vedrà come protagonisti 6 regioni rappresentate (Puglia, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia), 30 birrifici e 10 pub indipendenti, per un totale di 60 spine, spillate in un kermesse che vedrà anche spettacoli musicali, laboratori, workshop e incontri. Organizzato con il patrocinio del Comune di Conversano, di Unionbirrai, Unionbirrai Beer Tasters e sponsorizzato da LALLEMAND brewing italy e SYSAP software, il festival sarà ospitato presso la cornice della Casa delle Arti di Conversano, in Puglia, dove sarà celebrata la birra artigianale meridionale, attraverso approfondimenti e incontri sul mondo brassicolo.L’appuntamento è per venerdì 28 alle 17.00 con l’apertura delle spine, il workshop “Produzione, gestione e caratteristiche del lievito secco”, il workshop “Progetto Pub: il valore dell’indipendenza” e, a chiusura, il laboratorio “Che storia la birra! – miti e leggende A Sud della birra artigianale”.Sabato 29, dopo la consueta apertura delle spine, ci sarà il workshop “Decreto accisa microbirrifici. Cosa cambia e come adeguarsi”. Domenica 30 giugno, invece, l’apertura delle spine e il laboratorio saranno seguiti da un pranzo degustazione: “Metti la birra a tavola”. Quindi seguirà il workshop “Progetto Pub: il valore dell’indipendenza – dalla gestione dell’impianto alle strategie di marketing”, la tavola rotonda con i protagonisti del movimento brassicolo A Sud e il laboratorio “Hobby homebrewing” supportato da Emporio Brewing, per poi proseguire con il workshop “Ottimizzare i processi produttivi, tracciare la filiera e semplificare gli adempimenti. Integrazione con la fatturazione elettronica clienti e fornitori. Gdpr e Microbirrificio”.

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